La crescita esponenziale del settore e-commerce (a cui si è assistito anche in Italia soprattutto negli ultimi anni durante e post pandemia) oltre a un significativo incremento degli acquisti online ha messo in risalto uno dei fenomeni più temuti dagli imprenditori, quello dei carrelli abbandonati.
Una sfida crescente per tutti i negozi online che, stando alle ultime statistiche, vedono il tasso di abbandono dei carrelli attestarsi intorno al 70%. Questo significa che 7 clienti su 10 non finalizzano il processo di checkout.
In questi casi l’invio di email per carrelli abbandonati si dimostra particolarmente efficace e utile al perfezionamento delle vendite, dal momento che la metà di queste viene aperta e più di un terzo genera conversione.
In particolare, con l’espressione “email di recupero carrello” si fa riferimento a un messaggio di follow-up indirizzato ai clienti che non hanno completato il processo di acquisto. Solitamente si tratta di email automatizzate, la scelta ideale per ottimizzare tempo e denaro ma anche per gestire al meglio le lead.
Affinché il sistema di automatizzazione si riveli efficace è fondamentale procedere alla segmentazione dei contatti, in questo modo si potrà personalizzare il più possibile la strategia di email marketing. Segmentando il database, infatti, è possibile suddividere i clienti in base alle loro caratteristiche demografiche, agli interessi, alle preferenze o alla frequenza delle visite al proprio e-commerce.
Conoscere queste informazioni permette di comunicare con le persone giuste al momento giusto, migliorare il tasso di conversione e di conseguenza aumentare le entrate.
Perché i clienti abbandonano i carrelli?
Chiariamo subito che l’abbandono del carrello è un fenomeno comune e più che normale. Le motivazioni possono essere tante, tra quelle più diffuse:
- problemi di usabilità del sito
- sito lento o non funzionante
- spese di spedizione elevate
- processo di acquisto complicato
- è obbligatorio registrarsi
- interesse superficiale da parte dell’utente
- ripensamenti sul prodotto
- l’utente nutre preoccupazioni sulla sicurezza
- scelte di pagamento limitate
Ovviamente, la prima cosa da fare per prevenire l’abbandono del carrello è accertarsi che il processo di acquisto risulti chiaro e agevole. Se, nonostante le migliorie apportate al proprio e-commerce si registrasse ancora un notevole tasso di abbandono dei carrelli, l’email marketing si rivela lo strumento più efficace per recuperare visite e potenziali clienti poiché permette di andare incontro agli interessi dei destinatari, incrementando così le entrate.
Email marketing per carrelli abbandonati: benefici
Se ti stessi ancora interrogando sull’efficacia delle email automatizzate per i carrelli abbandonati, possiamo assicurarti che sono tantissimi i benefici che potresti trarne oltre all’aumento delle conversioni, in particolare:
- Risparmio di tempo e denaro: una volta impostate le tue email automatizzate potrai dedicare tempo e risorse ad altre attività di marketing. Inoltre, riattivando potenziali clienti risparmierai budget per acquisirne di nuovi. Si stima infatti che acquisire un nuovo cliente costi circa 6-7 volte di più rispetto a mantenerne (o riattivarne) uno già acquisito.
- Miglioramento della customer experience: le informazioni raccolte sulle motivazioni che hanno portato il cliente ad abbandonare il carrello ti aiuteranno a capire e risolvere diverse problematiche. In questo modo, non solo riuscirai ad abbassare il tasso di abbandono dei carrelli, ma migliorerai anche la customer experience generale.
- Incremento della fidelizzazione: inviare email personalizzate per i carrelli abbandonati ti aiuterà a costruire un rapporto di fiducia e duraturo con i tuoi clienti.
Come impostare le email per il recupero carrello?
Come accade per tutte le strategie di email marketing, le email di recupero carrello abbandonato ti aiutano a rimanere in contatto con i tuoi clienti, ad aumentare la loro fidelizzazione e di conseguenza a incrementare i ricavi.
Ma quali sono gli elementi da tenere in considerazione quando si imposta una email automatizzata per i carrelli abbandonati? Sono tanti i fattori che concorrono all’impostazione di una email “perfetta”, in particolare ricorda di focalizzarti sugli aspetti elencati di seguito.
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Timing e frequenza
La parola chiave è “moderazione”. Inutile insistere troppo bombardando l’utente di messaggi: si otterrà l’effetto contrario. Ciò che conta in questi casi è la tempestività. Si stima infatti che inviare una email entro 60 minuti dall’abbandono del sito può rivelarsi particolarmente efficace.
Tieni presente che un buon lavoro di copy può fare la differenza. Nella tua prima email di follow-up potresti inserire frasi come:
- Ci stai ancora pensando?
- Hey, dove sei andato?
- Non perdetelo!
- Hai dimenticato qualcosa?
Una seconda email di follow-up dovrebbe essere inviata entro 24 ore. In questo caso potresti pensare di inserire anche una serie di articoli correlati a cui il tuo acquirente potrebbe risultare interessato e che quindi lo spingano a ritornare sul sito. Infine, una terza e ultima email andrebbe inviata a distanza di due o tre giorni, magari includendo uno sconto limitato nel tempo.
Credits to Aliexpress
Ricorda, infine, che per ottimizzare al meglio le tue email è molto importante inserire le immagini del prodotto lasciato nel carrello (o dei prodotti correlati), così da ravvivare la memoria del cliente.
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Call to action
Inserisci sempre una CTA che inviti l’utente a raggiungere di nuovo il carrello. È preferibile posizionare quest’ultima abbastanza in alto o comunque in un punto ben visibile. In questo modo all’apertura dell’email il bottone potrà essere identificato e cliccato senza troppi scroll.
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Feedback positivi
Inserire recensioni di clienti soddisfatti può rivelarsi un ottimo incentivo all’acquisto. D’altronde, oggi più che mai, prima di effettuare un acquisto ci si affida ai feedback lasciati dagli utenti.
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Sconti e offerte
Un altro incentivo molto efficace è rappresentato dagli sconti e dalle offerte. Per esempio potresti proporre la spedizione gratuita o, come detto in precedenza, un codice sconto limitato nel tempo. In questo caso può essere molto utile segmentare il pubblico in modo tale che gli incentivi vengano proposti solo ai nuovi clienti.
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Link diretti per tornare al carrello
Assicurati che la call to action e le immagini presenti nella tua email rimandino direttamente alla pagina del carrello per rendere il più semplice possibile il completamento dell’ordine.
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Contenuti personalizzati
Agli utenti piace sentirsi speciali. A volte basta poco, come una email personalizzata. Per esempio, ricordati di rivolgerti sempre alle persone con il loro nome e non con un generico “Caro cliente”, così da rendere la comunicazione meno impersonale. Oppure, sfruttando i dati relativi all’acquisto dei clienti, potresti offrire la spedizione gratis a chi ha abbandonato il carrello a causa delle spese di spedizione troppo elevate.
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Domande
Soprattutto nel caso della prima email di follow-up può essere una buona idea porre alcune domande per capire come mai l’utente ha abbandonato il carrello. Così facendo, oltre a comprendere le cause del loro comportamento, potrai apportare migliorie alla customer experience.
Le email per carrelli abbandonati, dunque, ti offrono un’imperdibile opportunità per far aumentare le conversioni, costruire relazioni più forti con i clienti e potenziare la brand loyalty.
Come scegliere l’oggetto dell’email per carrelli abbandonati
L’oggetto dell’email ha la funzione di anticipare il contenuto della stessa e, in base a esso, il lettore deciderà se aprire o meno il messaggio. Insomma si tratta di un elemento fondamentale quando si decide di impostare email per carrelli abbandonati.
Il numero di caratteri a disposizione è limitato per cui è necessario che con poche parole tu riesca ad attirare l’attenzione dell’utente. Allo stesso modo è bene evitare toni troppo accesi e keyword che rischino di mandare la tua email nella cartella spam (per esempio “gratis”).
Oggetto email per carrelli abbandonati: esempi
Per prima cosa cerca di rendere la comunicazione chiara il più possibile in modo che il destinatario capisca subito qual è l’argomento. Detto questo, la prima email di follow-up (da inviare a circa 60 minuti dall’abbandono del sito) potrebbe avere come oggetto:
- Sei ancora interessato all’acquisto?
- Ooops! Hai dimenticato qualcosa?
- Hai dimenticato qualcosa? Acquista subito!
La seconda email (che generalmente va inviata circa 24 ore dopo), potrebbe avere come oggetto:
- Problemi con il tuo acquisto?
- Per te uno sconto del 10%
L’oggetto della terza e ultima email per carrelli abbandonati (va inviata a distanza di circa 72 ore), potrebbe essere questo:
- L’offerta sta per scadere
- La borsa che ti interessa sta per terminare!
A questo punto non resta che scegliere il partner ideale per mettere in atto la tua strategia di email marketing automation per carrelli abbandonati. La piattaforma rdcom ti offre la possibilità di impostare email automatizzate e completamente personalizzabili. Una soluzione semplice, intuitiva e modulare che si adatta alle tue esigenze.
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